Se hai mai sentito parlare di ortopanoramica dentale ma non hai ben chiare le sue finalità e modalità di esecuzione, sei nel posto giusto per ottenere tutte le info di cui hai bisogno.
In questo articolo, ti guideremo alla scoperta di cos’è la panoramica dentale, come funziona e quando è consigliato eseguirla.
Cos’è l’ortopanoramica dentale
L’ortopanoramica dentale, conosciuta anche come panoramica dentale o ortopantomografia (OPT), è un esame radiologico eseguito durante la visita odontoiatrica. Questo esame fornisce un’immagine completa delle arcate dentarie, del tessuto osseo circostante e delle articolazioni temporo-mandibolari.
A cosa serve l’ortopanoramica ai denti
L’ortopanoramica dentale è fondamentale per valutare lo stato di salute di denti, ossa e articolazioni.
Attraverso questo esame è possibile individuare la presenza di carie, condizioni delle ossa mascellari e mandibolari, cisti o granulomi, denti non fuoriusciti, posizione dei denti del giudizio e lesioni o tumori del cavo orale.
Quando si esegue l’ortopanoramica dentale
La panoramica dentale può essere eseguita come esame preliminare durante una visita odontoiatrica di routine o in contesti post-operatori. È inoltre utile a seguito di trattamenti di implantologia per valutare l’idoneità del paziente all’intervento.
Come funziona l’ortopantomografia
Durante l’esame, il paziente viene posizionato di fronte a un’apparecchiatura chiamata ortopantomografo.
Questo strumento ruota a 360 gradi intorno alla testa del paziente, emettendo raggi X per acquisire un’immagine dell’intera bocca, inclusi dettagli di denti, ossa e articolazioni.
Durante l’esame, il paziente deve appoggiare il mento su un sostegno, impugnare due maniglie con entrambe le mani e mordere una placca di plastica con gli incisivi anteriori. È importante che il paziente non indossi oggetti o gioielli che possano alterare l’immagine radiografica.
Nonostante l’ortopanoramica dentale sia un esame radiologico, l’esposizione alle radiazioni ionizzanti è minima grazie ai macchinari di nuova generazione. È comunque sconsigliato alle donne in stato di gravidanza, a meno di situazioni di emergenza.